La proposta che stiamo curando per il riconoscimento del sito che comprende la sinclinale camerte con il suo paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica, si connota come una sola area “Core”, cuore poiché rappresenta nella sua complessità un “unicum” dove l’intercalare tra uomo e natura si evidenzia in ogni singolo aspetto geomorfologico, climatico, ambientale, economico, urbanistico, storico-sociale, artistico, e culturale con inattese continuità in tutte le interpretazioni locali.
I siti UNESCO solitamente presentano aree “Core” e “Buffer” ovvero zone tampone che annoverano paesaggi del sito con città e borghi includendo anche importanti insediamenti industriali, infatti, nei nostri territori si rilevano sia nel tessuto urbano che nei borghi, ville ed abitazioni con cantine e canali ancora numerose ed intatte, ove quanto prodotto in campagna, soprattutto le uve e quindi il vino trovavano sicuro rifugio all’interno delle residenze.
Analogamente, anche gli insediamenti industriali diffusi nei Comuni del disciplinare del Verdicchio trovano manodopera che è in campagna, così gli agricoltori si sono prestati a diventare metalmeccanici, durante i turni di lavoro in fabbrica sono operai, finito il turno tornano agricoltori; ecco nata la figura del metalmezzadro che tanto, sociologicamente ha stimolato gli studiosi di costume della Sinclinale e non solo dei decenni scorsi.
Per queste considerazioni, “Il paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte” rappresenta una unica grande area omogenea tutta assimilabile alla condizione di “Core” con caratteristiche irriproducibili.