Racchiuso ancora oggi dalle mura castellane lambite dal fiume Esino, il borgo si dispone come una sorta di passerella che introduce all’asse viario principale, Corso Vittorio Emanuele, il quale, fino alla sommità della Pieve, è innestato di vie secondarie che portano ai rioni, ognuno con la propria piccola piazza. Vista dall’alto, Esanatoglia sembra vegliata dai sette campanili che ne percorrono il Corso, da Porta Sant’Andrea a Porta Panicale, attraversata la quale ci si può dirigere verso l’incontaminata vallata di San Pietro. Per la sua forma allungata Esanatoglia era chiamata in passato città filetta. Agricoltura biologica, attenzione alla biodiversità e alle produzioni agricole di qualità hanno fatto sì che Esanatoglia ottenesse il premio Spiga Verde, grazie all'attenzione dedicata all'ambiente e al territorio. Il territorio si presta ad itinerari in bicicletta, in mountain bike e a piedi, come quello che, risalendo il corso principale del fiume Esino, nei pressi delle sorgenti, conduce all'Eremo di San Pietro. Il vicino monte Gemmo è meta apprezzata dagli amanti del deltaplano e del parapendio.
Fonte: turismo.marche.it