Il Centro Studi Luglio’67, di concerto con le principali strutture universitarie, le amministrazioni regionali e locali, le Fondazioni ed istituzioni culturali e scientifiche ed economiche presenti nell’ambito della Sinclinale, è teso a dimostrare in maniera sistematica la storicità, l’unicità e la certa irripetibilità che vede inclusivi tutti gli aspetti relativi a questa esclusiva, piccola, quasi nascosta porzione del territorio marchigiano.
La Storicità è incontrovertibilmente decifrabile dalla scoperta nel 1988 quando a Matelica è stata portata alla luce la tomba picena di un Princeps guerriero risalente alla seconda metà del VIII°, inizi VII° secolo a.C. di grandissimo interesse storico e scientifico con il rinvenimento sul fondo di un baccile bronzeo usato per le offerte funebri di più di duecento vinaccioli di “vitis vinifera”.
L’unicità è certamente rilevabile dalle singolarità geomorfologiche e climatiche che hanno prodotto e che continuano a produrre il vino Verdicchio di Matelica con caratteristiche non altrove riproducibili.
L’irripetibilità è manifesta dalle ultramillenarie interazioni della colture e culture vitivinicole con il paesaggio, qualità ben leggibili nel minuto mosaico di vigneti con le biodiversità che sono state conservate, impostando un impianto agrario fatto di particelle di terra dedite a coltivazione, forse ricalcando le centuriazioni degli “ager” degli antichi municipi romani, inserite in una rete ecologica di boschi e prati unici al mondo, dando vita ad una serie immensa di quadri territoriali spettacolari.